Ruggero Barbetti

ELBA AUTONOMA

MANIFESTO PROGRAMMATICO 2023 – 2030

Elba Tramonto aereo

I prossimi 5 anni devono costituire l’occasione per un cambiamento che punti decisamente a cambiare la nostra Isola al fine di favorire e migliorare le politiche della sicurezza personale, della salute, dell’istruzione e della formazione, del benessere economico, del lavoro e della conciliazione dei tempi di vita, delle relazioni sociali, del benessere soggettivo e della qualità di tutti i servizi senza però tralasciare di mettere a valore non solo le nostre eccellenze ma anche i nostri caratteri peculiari come la salvaguardia del nostro patrimonio culturale, storico, paesaggistico e ambientale.

E’ per questo che io propongo che si debba porre al centro dell’azione amministrativa tutti quei cambiamenti volti al miglioramento della qualità della vita degli elbani, attivando le necessarie azioni strategiche con mirati interventi nei settori essenziali.

E se grazie al tuo consenso sarò eletto consigliere regionale, punterò a ricoprire il ruolo di Assessore al Turismo della Giunta regionale oltre che ad occuparmi direttamente delle tante problematiche che soffocano l’Elba e la Costa Toscana per cui mi impegno, fin da ora, a portare avanti tutte quelle battaglie politiche e amministrative che possano eliminare le problematiche che ormai da troppi anni affliggono la nostra isola.  Se poi, come è auspicabile e come sembra possibile, il centrodestra vincerà le elezioni allora sarà tutto più semplice e i sogni degli elbani potranno finalmente diventare realtà.

Comunque, aldilà del risultato elettorale, la mia prima battaglia sarà contro la realizzazione di un Dissalatore che la gente non vuole e che il Comune non voleva: lavorerò per distruggere da subito lo sciagurato progetto dell’ecomostro voluto dalla Regione in un’area delicata sotto tutti i punti di vista.

Ripartiamo da qui, da questa visione strategica per un Nuovo Rinascimento dell’Elba. 

Io propongo  8 AZIONI PER CAMBIARE LA NOSTRA ISOLA:

1) Blocco del Progetto del Dissalatore nella Piana di Mola              

Non posso non parlare dello scellerato “Progetto dissalatore” e delle false notizie fatte circolare riguardo al fatto che il Comune di Capoliveri e il sottoscritto siano stati a favore della realizzazione del dissalatore a Lido di Capoliveri. NIENTE DI PIU’ FALSO.

La verità è che il Comune di Capoliveri ha dovuto subire questa decisione presa dalla Regione Toscana e da AIT perchè la legge è chiara: l’articolo 158 bis del Codice dell’Ambiente (D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152) prevede che l’apposita Conferenza dei Servizi adotta le determinazioni motivate di conclusione della conferenza stessa sulla base delle posizioni prevalenti espresse dalle amministrazioni partecipanti alla conferenza tramite i propri rappresentanti”. Quindi neanche a maggioranza, ma “sulla base delle posizioni prevalenti”….

I documenti ufficiali del Comune lo dimostrano e sfido chiunque a dimostrare il contrario. Si può giocare con le parole facendo apparire ai meno competenti quello che non corrisponde al vero, ma la verità è una sola e i documenti ufficiali lo dimostrano.

Il primo è un Accordo di Programma del 2011 tra i comuni dell’Elba e della Val di Cornia sottoscritto e/o condiviso da tutti i sindaci, escluso il Sindaco di Capoliveri (Ruggero Barbetti) che si riservava di firmarlo in una data successiva. Naturalmente un documento che non ha mai più sottoscritto.

Il secondo è una relazione sullo stato di attuazione dell’Accordo di Programma del 2011 tra i comuni dell’Elba e della Val di Cornia in cui viene riportato il contenuto di una riunione svoltasi a Portoferraio in data 19.02.2015 in cui veniva fotografata la situazione a quel momento. Vi viene testualmente riportato: “Il responsabile dell’Accordo di Programma conclude il verbale dell’incontro come segue:   a) si invita il Sindaco di Portoferraio a contattare nuovamente il Sindaco di Capoliveri (Ruggero Barbetti) per cercare di sbloccare la realizzazione delle opere dell’impianto di dissalazione, come anche l’installazione dell’addolcitore”.  Quindi tutt’altro che un’accondiscendenza da parte del Sindaco di Capoliveri verso AIT.

Il terzo si riferisce al Parere espresso dal Sindaco (Ruggero Barbetti) e riguardante la Conferenza dei Servizi del 26/07/2017  in cui si contesta la localizzazione nella Piana di Mola, la forma architettonica, l’altezza dell’edificio rispetto allo skyline del centro del paese di Capoliveri, l’impatto paesaggistico e il potenziale impatto acustico per cui si prescriveva almeno un parziale interramento dello stesso. Contestualmente si contestava tutto l’impianto relativo alla vasca da realizzarsi sulla spiaggia di Lido e si evidenziavano i danni per la balneazione e per l’arenile derivanti dallo scavo per il posizionamento della condotta a mare nonché i danni causati con la reimmissione di acqua marina prima e dopo per l’estrazione e lo scarico a ciclo ultimato.

Un chiaro parere negativo su tutti i fronti: verba volant, scripta manent.

2) Più Turismo

Dopo il lavoro svolto negli ultimi 10 anni da Presidente della Gestione Associata del Turismo e finalizzato ad un’attenta politica di promozione turistica nazionale e internazionale del Prodotto Elba dal quale l’Isola era stata assente per troppi anni, allo stato attuale emerge la necessità di un nuovo piano strategico che sia in grado di qualificare e dare autorevolezza a tutto il territorio elbano oltre che a prolungare al massimo possibile la stagione turistica in un contesto in cui l’Isola nel suo complesso sia vitale ed attiva quasi tutti i mesi all’anno.

Occorre tuttavia prestare attenzione al fatto che questo sviluppo non sia casuale e opportunistico di breve periodo, confondendo ulteriormente l’identità e la personalità della nostra isola. In questo senso è necessario che anche le attività promozionali, oramai inserite nell’alveo di una chiara visione e direzione strategica unitaria, siano sempre più coerenti alla evoluzione in atto degli stili di consumo, delle sensibilità ambientali e, possibilmente, difficilmente replicabili così da consolidare uno sviluppo reale e duraturo.

Bisogna partire dall’identità e dalla caratteristica unica della nostra Isola, non replicabile da altri, che ruota attorno alla straordinaria sintesi che la natura ha voluto accorpare in un unico luogo, ben identificato, circoscritto e che ha da sempre caratterizzato la ragion d’essere di questo territorio nei suoi millenni di storia: “Microcosmo Elba, Isola di Toscana”.

Emerge proprio dalle sue forze intrinseche quale debba essere un corretto e difendibile nuovo Posizionamento Strategico dell’Isola che è quindi già riscontrabile nella storia della sua esistenza e che è davvero unico, distintivo e non replicabile perché poggia il suo fondamento su realtà molto concrete, dimostrabili già da adesso e questa nostra ricchezza deve poter essere fruibile e visibile ai molti turisti presenti e potenziali.

E’ importante sottolineare che questo Posizionamento deve essere finalizzato a quattro esigenze di base più generali:

1) Prolungamento della stagione e conseguente aumento dei flussi turistici con un migliore utilizzo delle infrastrutture esistenti;

2) Qualificazione del Turismo nella direzione di una maggiore internazionalizzazione e qualità (culturale ed economica) in grado di far fronte con autorevolezza e distintività alle sfide competitive globali di target sempre più consapevoli e motivati.

3) Maggiore ricchezza che deriva dai nuovi target strategici alto spendenti e conseguente rivisitazione della struttura dell’”offerta” con forte riqualificazione dell’esistente e con la creazione di nuova imprenditoria (giovanile).

4) Sviluppo di un’economia territoriale (turistica) completa, evoluta e autosufficiente che si basi sull’integrazione delle eccellenze ed esclusività esistenti.

Vision: l’Elba assieme alle sue perle esclusive di Montecristo e Pianosa, dovrà risultare il luogo eletto per chi vuole vivere bene e con una qualità di vita eccellente ed estesa a tutte le proprie esigenze, com’era nei tempi, come lo è oggi, come meglio saprà svilupparsi ulteriormente in un futuro perenne e sostenibile. Dovrà diventare anche la località scelta per le proprie vacanze organizzate in maniera tale da soddisfare pienamente i propri desideri così ponendola in testa alle possibili destinazioni in relazione al rapporto qualità/prezzo, valore percepito, identità di territorio e indice di benessere.

In pratica, il piano di Posizionamento Strategico deve essere un programma, condiviso con gli attori dell’Isola nel suo insieme, che riconosca tutte le distintività, differenze e caratteristiche culturali e pedo-geoclimatiche oggi esistenti con l’idea di affermare un’identità propria e una personalità distintiva dell’Elba di lungo periodo (sostenibilità) ben percepibile e riscontrabile da un Turismo elettivo (strategico) che vogliamo e dobbiamo conquistare e fidelizzare.

Per raggiungere questo obiettivo è necessario integrare le risorse e le energie dell’Isola per finalizzarle ad un suo sviluppo sostenibile ed a una competitività che la renda strategicamente vincente su ogni altra realtà esistente non solo in Italia ma, soprattutto, in un contesto internazionale.

Naturalmente bisogna crederci, e capire che solo con un’azione ben mirata e con una piena consapevolezza di tutte le parti sulle cose da fare e da evolvere, si possono raggiungere gli auspicabili obiettivi di medio lungo termine.

L’Elba può davvero diventare un punto di riferimento ambito e aspirazionale di tutti i turisti del mondo che stanno cercando proprio quello che l’Isola è in grado di offrire in maniera esclusiva, sbarazzandoci dai modelli consumistici “importati” che non ci appartengono e dai falsi miti che non producono consistenza, differenziazione, identità e vero valore.

3) Più Sanità 

A) La Sanità costituisce uno dei servizi essenziali cui, in egual misura, hanno diritto tutti i cittadini che comunque ne sopportano gli oneri anche mediante prelievi fiscali di carattere generale. Una Sanità che, per essere coerente con le esigenze di una società evoluta, deve assolvere ai principi di appropriatezza dei trattamenti, adeguatezza della prestazioni, tempestività nell’erogazione dei servizi oltre che di agevole accessibilità agli stessi. E questo è necessario che venga assicurato in tutti gli stadi della prevenzione, della cura, della riabilitazione ma deve anche essere salvaguardato nei casi di emergenza-urgenza.

Se con il vostro consenso sarò eletto consigliere regionale mi adopererò in modo che l’economicità della spesa non debba avvenire sempre a scapito dell’entità e qualità dei servizi per il cittadino, ma passare necessariamente attraverso l’attenta politica dei costi e l’adeguata compressione degli sprechi. Così come ritengo pure che il cittadino, nell’ambito del servizio sanitario, non debba essere ancora considerato “paziente” (di pazienza ne ha avuta ormai fin troppa nel corso di vari decenni) ma “cliente” (visto che, come ogni cliente, paga il servizio sia con il versamento delle imposte che con il pagamento di onerosi tickets).

B) Nell’ospedale di Portoferraio unico ospedale INSULARE della Toscana manca la terapia intensiva, con personale dedicato, competente in rianimazione, in spazi dedicati. Gli amici e cittadini dell’Elba hanno fatto molte donazioni finalizzate sia alla terapia intensiva, sia a  migliorare le apparecchiature. Considerando il DL“Rilancio” sarebbe opportuno sulla base della legge nazionale, valutando anche il precedente  DM 70/15, al paragrafo 9.2, riguardante le “zone orograficamente disagiate”  ottenere una deroga regionale. L’Elba è la terza Isola Italiana, 33.000 residenti, ha 250.000 presenze giornaliere nel periodo estivo con una superficie 224 kmq e avrebbe necessità di avere un reparto di terapia intensiva.
Questo permetterebbe anche di evitare trasferimenti in continente, con gravi disagi per le famiglie elbane, in pazienti che devono essere sottoposti ad intervento chirurgico. E un servizio con postazioni di terapia intensiva garantirebbe la sicurezza anche in condizioni meteo avverse che in cui l’Elba talvolta è scollegata dalla terraferma e l’Elicottero del 118 non può viaggiare.

C) Sono anche convinto della necessità che all’Isola d’Elba ci sia una base dell’elisoccorso regionale. L’Elba non ha bisogno di nuove piazzole ma ha bisogno di un elisoccorso stabile sulla nostra isola. 

E questo può addirittura avvenire senza ulteriori costi ma razionalizzando e ottimizzando il servizio toscano attuale di elisoccorso.

Con una base sull’Elba sarebbe possibile garantire:

  • il trasferimento e la centralizzazione in “tempo reale” dei pazienti critici su tutto l’arcipelago, sia per i residenti che per le centinaia di migliaia di turisti che affollano le isole nel periodo estivo;
  • se necessario, agli appassionati di immersioni, il trasporto immediato di pazienti alla nuova camera iperbarica;
  • al territorio elbano, la dislocazione permanente e la rotazione giornaliera H 24 di un servizio di medici anestesisti rianimatori che già compongono l’equipaggio sanitario dell’elicottero e che potrebbero anche occuparsi della terapia intensiva;
  • in 5 minuti di volo, la copertura di tutto il territorio dell’isola d’Elba per qualsiasi intervento primario, utilizzando un elicottero in grado di poter atterrare in qualsiasi tipologia di terreno;
  • la copertura di tutte le isole dell’arcipelago, incluse Capraia e Gorgona, entro i 20 minuti di volo previsti dalla normativa;
  • di essere parte integrante del sistema di emergenza territoriale anche della Costa Etrusca e della Val di Cornia in tempi estremamente rapidi o comunque entro i venti minuti di volo.

Noi elbani non chiediamo la luna, ma auspichiamo che ci venga finalmente garantito il diritto alla salute che è costituzionalmente garantito ma che invece a noi viene precluso. Basta con i soprusi è l’ora di riconquistare la nostra dignità, troppe volte calpestata da una politica Firenze-centrica.

4) Più Infrastrutture

A)  Dell’aeroporto dell’Isola d’Elba si deve far carico Toscana Aeroporti, la società che gestisce le strutture di Pisa e Firenze. Del sistema aeroportuale toscano non ne fanno parte solo Pisa e Firenze ma ne fa parte anche l’Isola d’Elba e la Regione Toscana si deve far carico di questa incombenza e deve fare in modo che Toscana Aeroporti si occupi e quindi gestisca anche il nostro aeroporto perchè abbiamo bisogno di professionalità che conoscano i mercati e soprattutto indichino la strada migliore per andare incontro a quelle che saranno le esigenze e le prospettive future del trasporto aereo elbano. Si parla anche di allungare la pista ma in realtà nessuno sa se sarà fattibile (ci vorrebbero comunque decenni) e neanche se sarà veramente necessario.

Personalmente io ritengo che la soluzione più attuabile e forse più corretta sia quella di avere tanti voli quotidiani con piccoli aerei da e per gli scali internazionali, gestiti da Toscana Aeroporti, di Pisa e Firenze. In questa prospettiva diventano indispensabili le destinazioni di Milano e di Roma senza dimenticare l’aeroporto internazionale di Bastia che dista solo undici minuti di volo da Marina di Campo. La proposta è quindi quella di utilizzare un “sistema di zanzare” che permetta ai nostri turisti di avere a disposizione voli giornalieri, di respiro almeno nazionale, da e per l’Elba.

Di certo, anche per lo sviluppo della nostra economia attraverso un flusso turistico di qualità, il nostro scalo va reso attrattivo per le compagnie aeree e per i viaggiatori, sia nazionali che internazionali, sempre più orientati a destinazioni raggiungibili con voli aerei.

B) Sulle infrastrutture in Toscana ci sono tante sfide da vincere ma basta con i tentennamenti: l’autostrada Tirrenica che va da Cecina a Tarquinia e di cui si discute da tanti anni deve essere completata senza se e senza ma. E’ necessaria per collegare tutta la costa anche per il trasporto merci dal porto di Livorno a quello di Civitavecchia e viceversa ma anche per il nostro turismo dato che la nostra isola non riesce ad intercettare i flussi turistici che partono dal centro Italia e che, per comodità, preferiscono le mete del sud pur di non avventurarsi fino a Piombino, sulla vecchia Aurelia. Se noi, alla guida della Regione, dovessimo riuscire a realizzare la Tirrenica, siccome quello era il progetto a cui teneva di più Altero Matteoli, mi piacerebbe che fosse dedicata a lui.

C) Come è possibile che, giustamente, sulla Costa Toscana siano stati realizzati decine di porti e approdi turistici mentre sull’Isola è tutto fermo da oltre venti anni? All’Elba la filosofia deve essere quella del raggiungimento dei maggiori requisiti qualitativi e del potenziamento dei servizi connessi all’attività della nautica da diporto con lo sviluppo delle potenzialità e il rilancio di alcuni porti turistici con elevato potenziale di eccellenza attraverso sia la valorizzazione dei waterfront con interventi di riqualificazione degli spazi di integrazione funzionale città/mare ai fini del miglioramento dell’accessibilità e l’uso degli spazi sia attraverso la qualificazione e lo sviluppo dei servizi turistici a forte attrattività: eliporti, ristoranti, attività commerciali, attività per il tempo libero. E’ prioritario cancellare la Legge di istituzione dell’Autorità portuale regionale, con sede a Viareggio, per ridare ai comuni la piena attività funzionale e gestionale dei porti.

D) Il nuovo Governo regionale dovrà garantire la continuità territoriale tra l’isola e il continente favorendo la concorrenza tra i vettori navali e si dovrà fare promotore di una Consulta di cui devono far parte i Sindaci dell’Elba e di Piombino oltre che l’Autorità Portuale al fine di istituisce un tavolo locale di coordinamento che avrà il compito di vigilare sia sulla qualità dei collegamenti sia sulle tariffe applicate, con particolare attenzione a quelli di Toremar, regolati da un contratto di servizio pubblico sia sulle modalità di accesso al porto di Piombino nei giorni di maggior flusso turistico.

5) Legge Quadro per le Isole di Toscana

PROPOSTA DI LEGGE STATALE DI INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONE DELLA TOSCANA  (AI SENSI DELL’ARTICOLO 116, TERZO COMMA, DELLA COSTITUZIONE ITALIANA, da trasmettere al Parlamento Nazionale ai sensi dell’Art. 121 della Costituzione Italiana).                                                                        

Articolo 1 (Oggetto e finalità)

La presente legge reca misure per la crescita delle Isole di Toscana in virtù delle peculiarità ambientali, culturali e naturalistiche in esse conservate. Lo Stato adotta gli interventi necessari per la valorizzazione, lo sviluppo socio-economico, la tutela e la messa in sicurezza del territorio delle isole. Tali interventi sono predisposti ed attuati in sinergia e d’intesa con la Regione Toscana, con i comuni e con tutti gli altri enti territoriali costituiti nell’ambito delle isole, prevedendo anche forme di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini residenti. Lo Stato, le Regioni e i Comuni dovranno adottare gli interventi necessari, nell’ambito delle rispettive competenze, per attivare le procedure per l’istituzione di una Zona Franca Urbana o Zona Franca Insulare, comunque denominata, nel territorio dell’Isola d’Elba, del Giglio e di Capraia.

Articolo 2 (Interventi per lo sviluppo e la valorizzazione delle Isole di Toscana)

Con la presente legge si vogliono perseguire i seguenti obiettivi:

a) favorire una buona qualità della vita con particolare attenzione ai servizi essenziali costituzionalmente garantiti, alla tutela della salute e ai servizi sociali, anche mediante l’attivazione in deroga di presidi sanitari speciali, al diritto allo studio e alla formazione professionale, attivando servizi e strutture scolastiche idonei a favorire l’inclusione sociale;

b) favorire la realizzazione di servizi di telecomunicazioni su banda ultra larga, per la telemedicina, il telelavoro, la teleformazione e l’offerta formativa scolastica;

c) favorire la mobilità sostenibile, anche tramite l’incentivazione all’uso di veicoli a basso impatto ambientale e interventi per l’estensione della rete di piste ciclabili;

d) migliorare ed implementare i servizi di linee aeree e di navigazione al fine di garantire la continuità territoriale e di favorire il turismo;

e) promuovere e riqualificare l’offerta turistica;

f) incrementare la produzione di fonti energetiche rinnovabili;

g) promuovere interventi per l’efficienza energetica del patrimonio immobiliare pubblico e privato;

h) ridurre la produzione e favorire la gestione dei rifiuti attraverso forme innovative di smaltimento, recupero e riciclo;

i) garantire il fabbisogno idrico;

k) valorizzare i beni culturali, demaniali e ambientali;

l) favorire il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente limitando la costruzione di nuove strutture e favorendo gli ampliamenti degli immobili esistenti;

m) promuovere e incentivare le attività tipiche e la competitività delle micro, piccole e medie imprese, favorendo i settori dell’artigianato, dei prodotti agricoli e della pesca;

n) realizzare campi di ormeggio (compatibili con l’ecosistema marino);

o) salvaguardare la flora e la fauna;

p) garantire interventi per la realizzazione o l’adeguamento degli impianti di depurazione delle acque reflue urbane e del sistema fognario.

Articolo 3 (Consulta per le Isole di Toscana)

Si istituisce presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri la Consulta per le Isole di Toscana, presieduta da uno dei Ministri competenti in materia o suo delegato. Tale Consulta è composta da un rappresentante per ogni Ministero competente per le problematiche sottoposte, dal Presidente della Regione o suo delegato e dai sindaci o loro delegati. La Consulta procede all’approvazione del Documento Unico di Programmazione Isole Toscane (DUPIT) e dei criteri di riparto delle risorse ai comuni.

Articolo 4 (Strumenti della concertazione per lo sviluppo)

Il DUPIT è lo strumento di programmazione degli interventi da realizzare nel territorio delle isole. I singoli comuni, coinvolgendo le rappresentanze imprenditoriali, dei lavoratori e dei cittadini, concorrono alla sua predisposizione. Vengono così individuati i progetti da realizzare i quali dovranno, entro sessanta giorni dalla loro trasmissione alla Regione, essere dichiarati conformi ai progetti e agli obiettivi generali di sviluppo regionali. Il DUPIT avrà durata settennale coincidente con la programmazione dei fondi europei.

Articolo 5 (Dotazione del Fondo di Sviluppo)

Per tali finalità la dotazione del Fondo di Sviluppo è stabilita nell’importo di almeno 20 milioni di euro annui a decorrere dall’approvazione della Legge. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze individua, entro tre mesi dall’entrata in vigore della presente legge, le risorse per gli interventi nelle isole. Il Fondo è destinato al finanziamento, in conto capi­tale, degli interventi previsti dal documento unico di programmazione Isole di Toscana (DUPIT).

Articolo 6 (Fiscalità di Sviluppo)

La Consulta per le Isole di Toscana, al fine di incrementare l’occupazione prevede forme di Fiscalità di Sviluppo atte a fornire vantaggi di natura fiscale per lo svolgimento delle attività economiche e per la realizzazione di opere pubbliche.

Articolo 7 (Adeguamento infrastrutturale)

Entro tre mesi dall’entrata in vigore della presente Legge, i comuni procedono ad una ricognizione e ad una relazione sia sulle strutture scolastiche, sanitarie, assistenziali che sulle reti stradali, fognarie, idriche ed elettriche nonchè sulle infrastrutture portuali ed aeroportuali. Tali relazioni dovranno essere inviate dai Sindaci alla Consulta e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Articolo 8 (Contributo di sbarco)

Salvo i soggetti residenti, i pendolari, i proprietari di seconde case, i loro familiari e le categorie svantaggiate, i comuni interessati possono prevedere un contributo di sbarco anche per le imbarcazioni e le navi da diporto, non superiore a quanto previsto dalla norma vigente. Il relativo gettito è destinato a finanziare interventi in materia di promozione turistica e di miglioramento dei servizi turistici pubblici.

Articolo 9 (Misure per il miglioramento dei servizi sanitari)

Deve essere previsto il potenziamento dei presìdi sanitari e ospedalieri presenti, con interventi atti a garantire l’erogazione di servizi essenziali e a portare miglioramenti quali-quantitativi ai servizi esistenti, anche attraverso l’attivazione, all’Elba, di postazioni di terapia intensiva con relativo personale dedicato. Tali servizi non potranno, comunque, essere oggetto né di contrattazione né di contrazione anche in deroga all’eventuale e successiva introduzione di più restrittivi rapporti parametrici di carattere generale. Deve essere garantita la presenza costante di personale medico ed infermieristico di comprovata esperienza e l’effettuazione di appositi interventi per la formazione e l’aggiornamento del personale medico anche attraverso forme economiche e professionali agevolate. Sempre sull’Elba, a servizio anche delle altre isole, deve essere prevista una base di Elisoccorso.

Articolo 10 (Misure per il potenziamento del sistema di istruzione)

Si prevede una apposita graduatoria per il personale direttivo, docente e amministrativo, tecnico e ausiliario, ove ne facciano richiesta all’Ufficio Scolastico Regionale da cui risulti la residenza e l’effettiva dimora nell’isola, al fine di essere nominato in servizio presso l’istituzione scolastica indicata con precedenza rispetto alla graduatoria nazionale. Gli incarichi per le supplenze brevi saranno conferiti con prevalenza al personale inserito in graduatoria di istituto.

Articolo 11 (Misure per il potenziamento del sistema dei trasporti pubblici)

La Consulta assume ed esercita compiti di controllo e vigilanza per il miglioramento e la salvaguardia del trasporto marittimo e del trasporto pubblico locale anche in riferimento alle coincidenze tra i vari vettori compresi i treni. Particolare attenzione viene riservata al servizio di trasporto aereo e all’aeroporto dell’Elba.

 6) Elba Zona Franca Urbana (Insulare)

Le Zone Franche Urbane (ZFU) sono ambiti territoriali, di dimensione prestabilita, dove si concentrano programmi di defiscalizzazione e decontribuzione rivolti alle imprese.

Nate con l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri e aree caratterizzate da disagio sociale, economico ed occupazionale, le ZFU intervengono anche per favorire la ripresa e lo sviluppo di territori colpiti da calamità naturali.

Oggi, come mai, è necessario che il nuovo Governo regionale favorisca l’istituzione di una Zona Franca Urbana che comprenda l’intero territorio dell’Isola d’Elba, ai sensi dell’articolo 1, comma 340 e seguenti, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e ss.mm.ii. (legge finanziaria 2007) e oggetto di successivo intervento ai sensi dell’articolo 1, comma 561 e seguenti, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008). Le Zone franche urbane trovano la loro definizione particolareggiata all’interno del decreto interministeriale 10 aprile 2013, come modificato dal decreto interministeriale 5 giugno 2017. Le modalità di funzionamento dell’intervento alla luce delle novità introdotte dal decreto interministeriale 5 giugno sono chiarite dalla circolare 9 aprile 2018 numero 172230.

La Legge attuale prevede che possono beneficiare delle agevolazioni le micro, piccole e medie imprese nonchè i professionisti che alla data di presentazione della domanda:

  • hanno la sede principale, o l’unità locale dove si svolge l’attività, all’interno della ZFU;
  • sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese;

I settori ammessi alle agevolazioni sono individuati dalle norme istitutive e di regolazione delle singole ZFU. I vantaggi consistono in agevolazioni fiscali e contributive per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale delle imprese dell’Isola d’Elba e di norma prevedono:

  • esenzione dalla imposta sui redditi al 100% per i primi 5 anni ed al 60% per i successivi 5;
  • esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive del valore della produzione netta che deriva dallo svolgimento dell’attività svolta nella zona franca, nel limite di 500mila euro per ciascun periodo di imposta, riferito al valore della produzione netta;
  • esenzione dell’imposta municipale propria al 50% per gli immobili posseduti e utilizzati per l’esercizio dell’attività economica;
  • esonero del versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali, con esclusione dei premi per l’assicurazione obbligatoria infortunistica, a carico dei datori di lavoro, sulle retribuzioni da lavoro dipendente. L’esonero spetta, alle stesse condizioni, anche ai titolari di reddito di lavoro autonomo che svolgono l’attività all’interno della ZFU.

Le tipologie, le condizioni, i limiti, la durata, le modalità di fruizione delle agevolazioni sono comunque stabiliti dai provvedimenti istitutivi delle singole ZFU nonché da apposite circolari del Ministero dello sviluppo economico.

L’importo della agevolazione riconosciuto a ciascun soggetto beneficiario viene determinato ripartendo le risorse finanziarie disponibili tra tutte le imprese ammissibili sulla base degli importi delle agevolazioni richiesti.

7) Istituzione della Comunità Isolana

 In un territorio diviso istituzionalmente in sette comuni è necessario, oggi più che mai, un ente di coordinamento a cui i comuni possano delegare tutte le funzioni sovracomunali e che nel nostro caso la legge individua nella Comunità isolana ai sensi dell’Art. 29 del TUEL 267/2000 che così recita:

“Comunità isolane o di arcipelago”

“Art. 1 – In ciascuna isola o arcipelago di isole, ad eccezione della Sicilia e della Sardegna, ove esistono più comuni, può essere istituita, dai comuni interessati, la comunità isolana o dell’arcipelago, cui si estendono le norme sulle comunità montane”.

In base a quanto previsto dal TUEL, la Comunità Isolana dell’Elba sarà quindi “un’unione di comuni, ente locale costituito fra i comuni dell’Isola per la valorizzazione delle zone insulari con l’esercizio di funzioni proprie, di funzioni conferite e con l’eventuale esercizio associato delle funzioni comunali” e, tra l’altro, potrebbe occuparsi della Gestione Associata del Turismo così come della Realizzazione e Gestione del canile comprensoriale così come di tutte le opere pubbliche, di valenza comprensoriale, finanziate con il Contributo di sbarco

Una volta costituita, la comunità ha un organo rappresentativo e uno esecutivo (gratuiti e quindi senza indennità di carica) composti dai sindaci e dagli organi dei comuni partecipanti alla comunità.

 8) Ampliamento della popolazione residente tutto l’anno

E’ necessario, utilizzando il grande patrimonio immobiliare esistente, puntare al raddoppio della popolazione residente stabilmente tutto l’anno sull’Elba, al fine di incrementare tutti i consumi anche nelle stagioni prive di turisti, attraverso:

1) Flat Tax al 15% per coloro che vivono e/o che si trasferiscono a vivere sulle Isole minori;

2) Flat Tax al 15% per tutte le aziende che trasferiscono la loro produzione sulle Isole Minori e che possono anche usufruire delle agevolazioni fiscali derivanti dalla ZFU;

3) Flat Tax al 7% per i pensionati stranieri che scelgono le Isole minori come loro residenza.